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Poesie di Gaio Valerio Catullo: i componimenti più belli del poeta romano

Libro di poesie

Vi presentiamo una selezione delle più belle poesie di Catullo che vi trasporteranno in una vera e propria giostra delle emozioni.

Un poeta che ha parlato di emozioni, nel bene e nel male, che è stato in grado di non nascondere i propri tormenti interiori. Stiamo parlando del grande e inimitabile poeta romano Catullo. Vi presentiamo una selezione delle sue poesie più belle, in grado di scuotere anche il cuore più duro.

Le più belle poesie di Catullo

Celebre poeta romano vissuto nel I° secolo a.C., Gaio Valerio Catullo è per molti studenti un vero e proprio ostacolo insormontabile. Eppure, la sua poetica incentrata sulle emozioni, specialmente sull’amore e sulle passioni che ne scaturiscono, potrebbe aiutarli, magari anche ispirarli nelle relazioni interpersonali. Pensiamo, ad esempio, alla sua passione per Clodia, nota come Lesbia: la loro storia appare attuale come non mai. Si sono amati alla follia, hanno vissuto tanti alti e bassi, tradimenti, litigi e ripicche: quanti, giovani e meno giovani, possono dire di non identificarsi almeno con una delle poesie di Catullo? Mettetevi alla prova: vi presentiamo una selezione dei suoi componimenti più belli, che di certo vi faranno rivivere tante emozioni.

Simile a un dio

Simile a un dio mi sembra che sia
e forse più di un dio, vorrei dire,
chi, sedendoti accanto, gli occhi fissi
ti ascolta ridere
dolcemente; ed io mi sento morire
d’invidia: quando ti guardo io, Lesbia,
a me non rimane in cuore nemmeno
un po’ di voce,
la lingua si secca e un fuoco sottile
mi scorre nelle ossa, le orecchie
mi ronzano dentro e su questi occhi
scende la notte.

Ti amerò, mia dolce Ipsitilla (Carme 32)

Ti amerò, mia dolce Ipsitilla,
mia delizia, mia adorata,
fammi venire da te al pomeriggio.
E se lo farai, aiutami così,
non lasciare sprangata la porta,
nè ti sia gradito sgusciar fuori,
piuttosto resta in casa e preparati per
giacere nove volte assieme.
A dire il vero, suvvia, se lo vorrai, comandalo all’istante:
infatti io sono qui, dopo pranzo, sazio e coricato,
sfondo tunica e mantello.

Mi prometti, vita mia

Mi prometti, vita mia, che questo nostro amore
sarà eterno e felice. O grandi dei,
fate che sia vero ciò che promette
e che lo dica dal profondo del cuore;
potremo così mantenere per tutta la vita
questo sacro giuramento d’amore senza fine.

Facciamo così

Se il mio bacio t’offende,
se ti sembra un castigo,
puniscimi anche tu: rendimi il bacio!

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Mi chiedi, per me, quanti baci (Carme 7)

Mi chiedi, per me, quanti baci
dei tuoi, Lesbia, possano arrivare a saziarmi.
Quanto grande è il numero dei grani di sabbia della Libia,
che si adagia, nella Cirene, che produce laserpizio,
tra l’oracolo di Giove, ardente,
e dell’antico Batto il sacro sepolcro;
o quante le stelle, quando la notte sta in silenzio,
scorgono gli amori segreti degli uomini:
sia che tu mi baci, con altrettanti baci,
tanto è sufficiente e più, per l’avventato Catullo,
in numero che né i curiosi li possano contare
né le malelingue ne possano scagliare il malocchio.

Da me cenerai bene

Se dio vorrà, uno di questi giorni,
mio Fabullo, da me cenerai bene:
ma con te porta una cena abbondante
e squisita, una ragazza in fiore,
vino, sale e tutta la tua allegria.
Solo così, ripeto, amico mio,
cenerai bene, perché il tuo Catullo
ha la borsa piena di ragnatele.
In cambio avrai un affetto sincero
e tutto ciò che è bello e raffinato:
ti darò un profumo che la mia donna
ha avuto in dono da Venere e Amore.
Quando l’odorerai, prega gli dei,
Fabullo mio, di farti tutto naso.

Odio e amo (Carme 85)

Odio e amo. Perché lo faccia, ti chiedi forse.
Non lo so, ma sento che succede e mi tormento.

Una volta dicevi (Carme 72)

Una volta dicevi che avresti conosciuto il Catullo,
Lesbia, e che al posto mio non avresti desiderato abbracciare (neanche) Giove.
Ti amai, in quel tempo, non tanto come la gente ama l’amica,
ma come il padre ama i figli ed i generi.
Adesso so chi sei: perciò, anche se brucio di una fiamma più ardua,
sei per me molto più vile e spregevole.
“Com’è possibile?”, dici. Perché un’offesa del genere
impone l’amante ad amare di più, ma a voler bene di meno.

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ultimo aggiornamento: 27 Ottobre 2023 9:32

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